Giu 29, 2009
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Poesia a tre stellette

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Ricordi Sogni Emozioni. E’ la raccolta di poesie che domani 30 giugno alle 18.30 verrà presentata dall’autore Alfonso Miro  durante un incontro con Mauro Della Porta Raffo nel Circolo ufficiali di Palazzo Cusani a Milano. La prefazione di Paolo Limiti impreziosisce uno scrigno di sentimenti scritti prima e dopo la missione Nato Isaf in Afghanistan.

Già, perché Miro è un colonnello dell’Esercito Italiano che nella caserma Ugo Mara di Solbiate Olona fa il vicecomandante della brigata di supporto al Nato Rapid Deployable Corps – Italy (Nrdc – Ita). “Qualche poesia – spiega il colonnello Miro – l’ho scritta prima di partire per l’Afghanistan, mentre la maggior parte sono state scritte cinque o sei mesi dopo il rientro”.

Come è nata l’esigenza di scrivere poesie?
E’ sicuramente un compito arduo, considerato che la poesia è melodia senza musica, ma in tutti noi c’è quello che io chiamo il sogno di Icaro e la voglia di cimentarsi nell’impresa. Avrei potuto scrivere un libro di prosa, ma in duecento pagine l’emozione rischia di perdere di intensità e nel mio caso, con il mio lavoro, avrei rischiato di perdere il filo di quello che stavo ricordando.

Quanto sono importanti i ricordi?
Gabriel Garcia Marquez diceva che la vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda. E quindi come la si ricorda per poterla raccontare. Ecco, questo è il punto: mi sono trovato a fare un bilancio, un saldo della vita.

In Milano-Kabul e ritorno si legge l’attesa di un viaggio, la constatazione di una nostalgia già presente
Ho scritto quella poesia in una giornata. Ero tornato dalla missione in Afghanistan e stavo organizzando una rentrée con chi aveva partecipato ai vari eventi, tra questi anche il sindaco Gabriele Albertini con cui discutevo del titolo dato alla serata: Milano-Kabul e ritorno, appunto. Lì mi sono reso conto che per quel titolo servivano dei contenuti e nel pomeriggio ho scritto quella poesia.

La raccolta include anche una poesia in napoletano, perché?
Sono nato a Napoli e ci ho vissuto otto anni…’O tiempo è passato/dint’all’anema ‘nu penziero:/vulesse tene’ ancora vint’anne/pe’ fa’ ‘e cose ca facevo…

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Afghanistan · Forze Armate · interviste