Con il 7,1% delle preferenze si sono guadagnati un seggio al Parlamento europeo. E la popolarità non tanto per il successo, certo innegabile, quanto piuttosto per il contenuto innovativo del loro programma: sono gli svedesi del Partito Pirata, che si battono per una riforma del diritto d’autore e del sistema dei brevetti. Il tutto in favore dei diritti dei cittadini e della libertà dell’informazione.
Cosa ne pensa il colonnello Umberto Rapetto, esperto di frodi telematiche e docente universitario?
L’ingresso di questo partito nel Parlamento europeo è un segno importante.
Ma non è un’eresia?
Sarò considerato un eretico ma ritengo che il diritto d’autore vada rivisitato. In passato gli autori non erano molto numerosi, invece oggi il numero è aumentato proprio in virtù dell’uso di internet: la dinamica dell’accessibilità ha portato a far scoprire tutti autori e a questo punto è importante chiarire chi è davvero autore.
Cosa fare allora?
Visto il continuo cambiamento a cui assistiamo, e vista la fluidità di internet, sarà importante stabilire dei confini per poter regolamentare.
Il colonnello Umberto Rapetto è giornalista e docente universitario, è uno dei quattro esperti nominati con decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 14 dicembre 2006 nel Comitato per la tutela della proprietà intellettuale presso la presidenza del Consiglio dei ministri. Partecipa a conferenze come specialista del settore, è titolare di docenze, pubblica testi specifici. Ed è intervenuto anche in un convegno del Pirat Partiet.
Fonte: Reuters Italia, materiale proprio
Foto: Pirat Partiet