La notizia dell’attraversamento del canale di Suez da parte del cacciatorpediniere lanciamissili americano Uss Cole crea disagio tra le forze politiche libanesi.
Già a fine febbraio la decisione statunitense di inviare un gruppo navale, tra cui anche il caccia lanciamissili Uss Cole ricostruito dopo l’attacco terroristico subito nel 2000 nello Yemen, aveva provocato la reazione degli Hezbollah convinti che si trattasse di una intimidazione.
Oggi il quotidiano libanese As-Safir riporta la dichiarazione di una fonte riferita all’opposizione secondo cui la minaccia dell’uso della forza da parte degli Stati Uniti implicherà l’abbandono del rispetto delle “poche linee rosse” osservate in campagna elettorale.
Mentre una fonte filo-governativa riferisce ad As-Safir di non scommettere sugli Stati Uniti o altri, ma di condannare comunque ogni interferenza straniera. Ribadendo così la disponibilità al dialogo.
Da oltre un anno il Libano vive un blocco politico in attesa del nuovo governo.
L’arrivo della forza navale americana potrebbe riaccendere la tensione con la Siria.