pubblicato da Pagine di Difesa il 16 febbraio 2006
Il tempo di celebrare “la grande esperienza accumulata in trent’anni e la capacità di reagire ai task assegnati” e poi il 5° Rigel, il reggimento di aviazione dell’Esercito italiano, inizia il dispiegamento in Iraq. “Per la fine di febbraio i miei uomini avranno costituito il task group Capricorno a Tallil”, spiega il comandante colonnello Franco Miana che sabato 18 febbraio celebrerà il 30ennale del 5° Rigel nato come raggruppamento dell’Ale il 1° gennaio 1976 a Casarsa della Delizia in provincia di Pordenone.
“Nel corso della cerimonia metterò in evidenza che la nostra motivazione è la passione” chiarisce il comandante determinato a sottolineare la prontezza dei suoi uomini. “Lo abbiamo dimostrato – afferma riferendosi alle capacità sviluppate dal Rigel – anche nel corso dell’esercitazione Eastern Desert 2005 in Giordania: i miei militari hanno gestito un gruppo di 36 elicotteri nel deserto. Una esercitazione congiunta con una brigata dell’Esercito giordano durante la quale in un mese si sono raggiunte le 800 ore di volo, e solo una piccola parte degli equipaggi aveva esperienze di volo così lontane dai nostri ambienti quale è il deserto”.
Una situazione ai limiti della sicurezza: volare nel deserto, senza punti di riferimento fissi, sembra di volare sulle onde del mare. “E in Giordania, su quel deserto, si è volato anche di notte e senza luna”. Questo significa che l’uso dell’amplificatore di luce o Night Vision Goggle (Nvg) diventa difficoltoso per le ombre lunghe sul terreno che ingannano il pilota. Se poi a questo si aggiunge la ridotta altitudine del volo tattico si arriva a comprendere il livello di difficoltà dell’esercitazione. Il Rigel mantiene la capacità addestrativa e operativa dei propri equipaggi di volo con esercitazioni continue e svolge attività finalizzata all’impiego in teatro operativo. Il 20% circa delle ore di attività addestrativa viene svolto con l’impiego degli Nvg.
“Dal 2000, anno in cui è entrato a far parte della brigata aeromobile Friuli, il Rigel è impegnato quasi ininterrottamente in Kosovo con una unità (una task force di circa 80 unità al 1° Reparto operativo autonomo di Djakovica, ndr) su base 27° gruppo squadroni Aviazione esercito (Aves) Mercurio”, spiega il comandante. “Ora si sta per costituire un task group al 6° Reparto operativo autonomo di Tallil in Iraq su base 49° gruppo squadroni elicotteri d’attacco Capricorno rilevando il task group basato sul 48° gruppo elicotteri d’attacco Pavone di Rimini. Intanto in Libano personale del Rigel concorre nell’ambito della missione Unifil”.
La vocazione alla operatività del Rigel si è rivelata dalla nascita: “Il raggruppamento aveva cinque mesi di vita quando è stato chiamato a portare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto che la sera del 6 maggio 1976 ha colpito il Friuli”, ricorda il colonnello Miana. Da allora sono state svolte centinaia di missioni di trasporto di materiale, di operazioni di soccorso, di interventi contro gli incendi boschivi. Anche momenti difficili, come l’abbattimento di un elicottero AB-205 il 7 gennaio 1992 per opera di un Mig serbo.
E poi la Somalia, con l’operazione Ibis dal 1992 al 1994. “Il primo impiego operativo dell’elicottero d’attacco Mangusta – spiega il comandante rievocando i momenti più significativi dei 30 anni del Rigel – e Mogadiscio nel 1995, quando il Rigel operava dalla portaeromobili Garibaldi per proteggere il ripiegamento del contingente Onu. E ancora i Mangusta nei cieli della Macedonia nell’operazione Joint Guarantor”. Sabato 18 febbraio il Rigel celebrerà il senso di appartenenza all’Aviazione dell’Esercito, la passione per il volo e il legame con la terra che lo ospita. “Il mio spirt ator ti svole” è il suo motto.