Giu 18, 2005
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Afghanistan, il Prt italiano di Herat parte in quarta

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pubblicato da Pagine di Difesa il 18 giugno 2005

La prima aliquota di 65 militari lituani, appartenenti alla Iron Wolf Brigade con sede a Vilnius, ha lasciato il 17 giugno scorso la base di supporto aereo (Forward Support Base, Fsb) di Herat nell’Afghanistan occidentale per raggiungere Chagcharan, dove sarà costituito un team di ricostruzione provinciale (Provincial Reconstruction Team, Prt).

Il gruppo verrà raggiunto il prossimo 20 giugno da altri 20 connazionali in un progressivo dispiegamento finalizzato a rendere operativo l’aeroporto e a garantire la difesa della base che ospiterà il Prt lituano. Chagcharan (insieme con Herat a guida italiana, Farah a guida Usa e Kaleh-Now a guida spagnola in costituzione a nord del paese) è uno dei quattro Prt coordinati dal generale Giuseppe Santangelo, Regional Area Coordinator – West dallo scorso 31 maggio.

Il Prt di Chagcharan sosterrà le autorità locali dell’area di Ghor e darà supporto alle attività delle organizzazioni nazionali e internazionali che operano nella zona in assolvimento del compito assegnato ai team di ricostruzione provinciale.

Nell’ottica di sostegno dei progetti a favore della popolazione, priva delle strutture e dei servizi di base fondamentali, i militari italiani del Prt di Herat, appartenenti alla cellula di cooperazione civile-militare (Cimic) comandata dal tenente colonnello Corrado Cofini, e il personale medico dello stesso Prt hanno distribuito lo scorso 8 giugno all’ospedale cittadino gli aiuti umanitari raccolti dalla associazione umanitaria Padana Onlus, prima organizzazione italiana di volontariato a giungere in Afghanistan occidentale, che ha accolto la richiesta di aiuti presentata dal Prt italiano.

L’ospedale di Herat fornisce assistenza a circa tre milioni di abitanti, ma non dispone delle attrezzature sanitarie sufficienti per far fronte alle esigenze della popolazione. Il progetto di aiuto operato dalla associazione umanitaria Padana Onlus e indirizzato alla struttura ospedaliera è stato coordinato da Sara Fumagalli Castelli e nei prossimi mesi contribuirà ulteriormente a fornire materiale umanitario.

Lo scorso 16 giugno i militari italiani del Cimic hanno messo a punto un progetto di ristrutturazione di una scuola del villaggio di Bonuilie, 70 chilometri a ovest di Herat. Constatato che l’istituto scolastico esistente non si presenta idoneo ad accogliere le 1.700 studentesse che lo frequentano in classi di 55 e su due turni giornalieri, suddivise in 10 aule in muratura e 8 tende senza servizi igienici, il Cimic ha progettato di costruire un secondo edificio accanto a quello attuale con 16 aule e servizi.

Sempre nell’ottica di aiuto alla popolazione locale, i militari del Cimic hanno accompagnato il personale del ministero degli Esteri italiano (Mae) che opera a Herat in un incontro con il vice-governatore di Ghoryan (un villaggio a circa 80 km a ovest di Herat) per un progetto idrico finalizzato a far funzionare un impianto attualmente non utilizzato.

I consulenti del Mae collaborano con i militari italiani coordinati dal Regional Area Coordinator-West, generale Giuseppe Santangelo, allo sviluppo di progetti a favore della popolazione della provincia di Herat.

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