pubblicato da Pagine di Difesa il 3 marzo 2005
Nuovo dispiegamento di truppe Nato in Kosovo in occasione di una esercitazione denominata Determined Effort 2005. L’operazione, che prevede una serie di esercitazioni nell’arco di tutto l’anno, è stata pianificata la scorsa estate per dimostrare la capacità di risposta delle truppe e della riserva a eventuali crisi nei Balcani.
I primi a partire domenica 6 marzo sono i militari tedeschi del German Operational Reaction Force (Orf) Battalion, che resteranno in teatro fino al 13 aprile. In tutto 600 uomini che in Kosovo condurranno un addestramento operativo comprendente una vasta serie di incarichi, dalla gestione di checkpoint ai pattugliamenti di routine.
Determined Effort 2005 ribadisce la volontà della Nato e della comunità internazionale di mantenere la pace e la stabilità nei Balcani, dimostrando al contempo la capacità di rinforzo delle truppe già schierate e, nel caso, della Eufor in Bosnia-Erzegovina anche con un breve preavviso grazie alle cosiddette Over-The-Orizon-Forces (Othf).
Le Othf sono unità multinazionali ben addestrate militarmente, pronte a essere impiegate in teatro per aumentare le forze già dispiegate integrandosi con qualsiasi contingente. Il concetto di riserva si basa su tre componenti: la riserva in teatro, a livello tattico; la riserva operativa, o Othf, in grado di dispiegarsi rapidamente in modo da aumentare la riserva presente in teatro; la riserva strategica a disposizione di Saceur, in Begio, che può essere dispiegata a richiesta in breve tempo.
Le unità arriveranno a destinazione in modo autonomo per via aerea e stradale e saranno integrate nelle strutture di comando e controllo della Kfor per lavorare con le truppe già presenti. L’esercitazione viene coordinata dal comandante del Joint Force Command (Jfc) di Napoli, che è il responsabile delle operazioni a guida Nato nei Balcani, mentre il quartiere generale della Kfor controllerà le unità assegnate.
L’invio di truppe nella regione autonoma del Kosovo, già teatro nel marzo 2004 di un’ondata di violenza albanese contro la minoranza serba, potrebbe essere identificato con il timore di un inasprimento delle tensioni nell’area. Più volte da parte degli organi di stampa si è prospettato il rischio di una nuova ondata di violenze nel caso il primo ministro Ramush Haradinaj, membro del disciolto esercito di liberazione del Kosovo (Uck), venisse accusato dal Tribunale penale internazionale di crimini di guerra.
Il fatto poi che i primi a partire siano i militari tedeschi, già stigmatizzati per il disimpegno dimostrato durante i fatti di marzo 2004, rinforza il timore che nuove violenze siano attese nella regione e che proprio queste truppe non intendano farsi cogliere impreparate. Tra il 17 e il 19 marzo dello scorso anno morirono 19 persone vittime dei disordini scoppiati in tutta l’area e circa 3.000 serbi lasciarono le proprie case. In tutto i feriti furono 900, i villaggi serbi distrutti sette e le chiese serbe messe a fuoco una trentina.
L’ultimo rinforzo inviato alla Kfor risale al mese di ottobre dello scorso anno, quando 2.000 militari tra francesi, italiani e tedeschi raggiunsero il Kosovo in occasione delle elezioni per il Parlamento locale. Questa esercitazione, al di là di ogni speculazione, è stata programmata la scorsa estate a scopo addestrativo e dimostra la capacità delle truppe Nato di rinforzare la Kfor in caso di necessità.