pubblicato da Pagine di Difesa il 14 novembre 2004
Cento anni fa i loro antenati festeggiavano l’inaugurazione del ponte appena costruito sollevando un’ancora di 80 chili. Oggi il 2° genio pontieri di Piacenza ricostruisce strade e ponti nella regione autonoma del Kosovo.
La task force Astro, comandata dal 3 giugno dal colonnello Paolo Coricciati, migliora le strade conducendo lavori di movimento terra e asfaltatura. Ricostruisce tetti danneggiati sia nelle abitazioni civili che all’interno dei distaccamenti militari. Supporta attività del Cimic (cooperazione civile-militare) nella preparazione di aree per insediamenti industriali e abitativi.
Senza questo gruppo non sarebbe possibile alloggiare i cani dell’unità cinofila in arrivo a fine novembre al Villaggio Italia di Belo Polje, dove è stato costruito un ampio canile. La strada perimetrale dell’aeroporto di Giacova-Dakovica non esisterebbe e i siti da difendere, quali i monasteri o le chiese o le stesse abitazioni danneggiate dai disordini di marzo, non avrebbero torri di osservazione. Uno dei monasteri presi di mira dalla furia di quelle sommosse, il monastero di Zociste a Orahovac, è stato recentemente restaurato dalla task force Astro, che ha reso possibile in questo modo il reinsediamento di due monaci ortodossi in un’area a prevalenza albanese.
Tra chilometri di asfalto stesi ed edifici ricostruiti gli uomini di Coricciati hanno anche compiti di Eod (esplosive ordnance disposal; in italiano Boe, bonifica ordigni esplosivi) e Ied (improvised esplosive device, ordigni esplosivi improvvisati). Accanto al recupero di armi e alla relativa distruzione, il gruppo è in grado di fornire consulenza per il recupero di prove con valore legale. Come è successo nel mese di giugno per l’esplosione di ordigni artigianali che hanno causato seri danni a persone.
Molti degli ordigni rinvenuti sono esposti nell’aula didattica utilizzata per gli aggiornamenti degli esperti Eod-Iedd. Sugli scaffali, tra le bombe a mano e le mine antiuomo o anticarro, si trovano anche un orsacchiotto di peluche e una scatola di cioccolatini a forma di cuore. Oggetti pronti a scoppiare nelle mani di che se ne appropria ingenuamente.
A disposizione del gruppo c’è il nuovo robot antisabotaggio che con il comando a distanza e i cingoli riesce anche a salire le scale per recuperare oggetti da cui è meglio tenersi lontani. Dal mese di gennaio a ottobre sono stati rinvenuti 935 ordigni esplosivi e sono state eseguite 481 attività addestrative Eod-Iedd.
Foto: materiale proprio